67. Rinascita
Nello Zen non vieni da alcun luogo e non stai andando verso alcun luogo. Sei semplicemente qui, adesso, senza andare né venire. Ogni cosa scorre di fronte a te; la tua consapevolezza lo riflette, ma non si identifica. Quando un leone ruggisce di fronte a uno specchio, pensi che lo specchio ruggisca? E se il leone se ne va e compare un bambino che danza, lo specchio dimentica totalmente il leone e inizia a danzare col bambino - ma pensi che lo specchio balli col bambino? Lo specchio non fa nulla, si limita a riflettere. La tua consapevolezza è solo uno specchio. Tu non vieni, né vai. Le cose vanno e vengono. Diventi un giovane, invecchi; sei vivo, sei morto - tutti questi stati sono semplici riflessi in un eterna pozza di consapevolezza.
Osho Osho Live Zen, Volume, 2 Chapter 16
Commento:
Questa carta raffigura l'evoluzione della consapevolezza così come l'ha descritta Friedrich Nietzsche nel suo libro "Così parlò Zarathustra". Egli parla di tre livelli: il Cammello, il Leone e il Bambino. Il cammello è sonnacchioso, ottuso, appagato. Vive nell'illusione, credendo di essere la vetta di una montagna, ma di fatto si preoccupa tanto dell'opinione altrui che gli resta ben poca energia per sé. Dal cammello emerge il leone: allorché ci rendiamo conto di ciò che ci siamo lasciati sfuggire nella vita, iniziamo a dire di no alle pretese degli altri. Ci allontaniamo dalla folla, soli e orgogliosi, ruggendo la nostra verità. Ma questa non è la conclusione: alla fine emerge il bambino, né condiscendente né ribelle, ma innocente e spontaneo, e vero rispetto al proprio essere. Qualsiasi sia lo spazio in cui ti trovi in questo momento - assonnato e depresso, oppure ruggente e ribelle - sii consapevole che, se lo permetti, si evolverà in qualcosa di nuovo. È tempo di crescere e cambiare.
3 commenti:
Salve.
vorrei far presente due cose.
1) con riferimento all'articolo mangiare un mandarino con consapevolezza, volevo frar presente come, considerando dimensioni, peso, consistenza, ecc., dedlla titolare di questo blog, il titolo più appropriato secondo me sarebbe "mangiare un pollo, un chilo di patate, e tre panini con la porchetta con consapevolezza".
2) volevo inoltre dire, a proposito della consapevolezza, che bisogna essere consapevoli che non bisogna mai fare differenza e paragoni tra noi e le altre persone.
Il Budda della Tuscia sul mio blog!
Quale onore!
Sono confusa per la troppa emozione. Ho persino le lacrime agli occhi.
Oh Budda della Tuscia, tu sei sempre stato il mio preferito! Ma non dirlo al Budda della Medicina, sennò si offende e non mi protegge più. Sai, è un po' permalosetto lui...
Rispondo alle tue considerazioni...
1) pollo, porchetta... ma il Budda non è vegetariano?
2) a volte bisogna anche essere consapevoli di aver detto delle cazzate. La sottoscritta lo è. Dico cazzate ma con consapevolezza :-)
Vuoi mettere? E' tutta un'altra cosa.
Sia lode a te, onorato dal mondo (più che dal mondo, dalla Tuscia).
ps: In riferimento al punto 1, dove si fa allusione alle dimensioni della titolare del blog... Ti ricordo, Budda della Tuscia, che se continui ad inciccionirti fra poco raggiungerai le dimensioni del Budda Maitreya :-)
Mi sa che hai preso alla lettera il raggiungimento della Buddità.
ps 2: Ma il Budda della Tuscia dice Dio caro??
Stefania
il Buddha della Tuscia non è ingrassato: si è irrobustito!!!
Posta un commento