Lo Zen
e l'arte della manutenzione della motocicletta
di Robert M. Pirsig

«Se fai le vacanze in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di tv. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice.
In moto la cornice non c’è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei più uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente. È incredibile quel cemento che sibila a dieci centimetri dal tuo piede, lo stesso su cui cammini, ed è proprio lì, così sfuocato eppure così vicino che col piede puoi toccarlo quando vuoi - un’esperienza che non si allontana mai dalla coscienza immediata.»
Questa è solo una delle frasi del libro "Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" di Robert M. Pirsig. Forse la più bella definizione - se così si può chiamare - di Buddhità che ho incontrato finora. E non è un caso che coincida con il viaggio in moto.
Avrei voluto riportare alcuni passi di questo libro. Li ho anche segnati e sottolineati. Ma... riportare solo alcuni stralci scollegati dal resto sarebbe stato come dividere l'Unità e perdere il significato del libro stesso. Ovvero: la Qualità, il Divino, l'Essenza, il Tao, il Buddha, il Tutto. L'Uno.
E il Buddha, l'Uno, non si può definire razionalmente. Si può solo... sentire.
in cima a una montagna o nei petali di un fiore.»
Il senso dei motoraduni per un buddista.
Ovvero: Buddha era un motociclista.

...ed è in certi sguardi
che s’intravede l’infinito...
Tutto l’Universo obbedisce all’Amore.
1 commento:
Viaggiare è meglio che arrivare...
e
Senza gli ostacoli, la Via sarebbe soltanto una strada.
Con Amore
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