mercoledì 31 ottobre 2012

A lungo durerà il mio viaggio


A lungo durerà il mio viaggio
e lunga è la via da percorrere.
Uscii sul mio carro ai primi albori
del giorno, e proseguii il mio viaggio
attraverso i deserti del mondo
lasciai la mia traccia
su molte stelle e pianeti.
Sono le vie più remote
che portano più vicino a te stesso;
è con lo studio più arduo che si ottiene
la semplicità d'una melodia.
Il viandante deve bussare
a molte porte straniere
per arrivare alla sua,
e bisogna viaggiare
per tutti i mondi esteriori
per giungere infine al sacrario
più segreto all'interno del cuore.
I miei occhi vagarono lontano
prima che li chiudessi dicendo: «Eccoti!»
Il grido e la domanda: «Dove?»
si sciolgono nelle lacrime
di mille fiumi e inondano il mondo
con la certezza: «lo sono!»

- Rabindranath Tagore -



sabato 20 ottobre 2012

L'Amore come vittoria sulla morte


di Massimo Scaligero

La certezza del cuore è il segreto: l’accogliere nel cuore il Divino che è il Cuore del Mondo. Un meraviglioso sentiero conduce verso il superamento della tenebra umana. È urgente questo superamento, perché l’aurora sia visibile ai cuori umani e si plachi l’ansia delle anime e si rianimi la volontà dei giusti! L’ora è decisiva: deve fiorire la reale vita dello Spirito perché l’esistere continui. Tutta un’offerta al Logos, perché il Suo dono giunga nel giusto momento.

Ritrovare cosí il circuito fulgureo, nella calma immobilità, nell’assoluto silenzio, nell’ekagrata assolutamente incorporeo. Ritrovare il movimento della perennità, perché viva la poesia dell’essere sulla Terra al servizio del Logos.

Riaccendere la corrente di splendore che reca altrui la certezza della speranza, la certezza del sogno, l’alta serenità dopo l’immenso dolore.

L’alito sidereo della visione di mezzanotte compensa della serie infinita di asperità e ricongiunge con la piú alta delle Forze. Come nella cripta delle Piramidi l’Osiride risorto veniva rappresentato come il “Sole di Mezzanotte”, cosí la vita che fluisce dalla visione notturna è la “Luce che splende nelle tenebre”: che vince le tenebre. Una possente Luce trasformatrice è attesa dalle anime dei convocati sulla Terra: la fede e la speranza aprono il varco, ma l’azione decisiva è della volontà: della volontà consacrata.

Occorre infinita generosità, infinita compassione, infinita pazienza, infinito compatimento delle debolezze umane: mitezza infinita, che è forza infinita, necessaria a non distruggere stupidamente, mediante inutile ira o irritazione, il dono del Logos. Su tutto deve raggiare con autonomia pura la luce del pensiero non coinvolto dalla psiche: in questa luce ritrovare la piú profonda Luce del Logos, che riedifica l’umano.

La tenebra infine sarà trasformata in Luce: la Luce del mondo, il Cuore del Mondo, ormai è la sorgente della Forza nel cuore umano. La via alla Pentecoste è aperta, non v’è piú impedimento. Colui che vuole può divenire “figliuolo di Dio”, come è annunciato nei primi versetti di Giovanni.

Sorge allora l’Amore come vittoria sull’avversione e sulla Morte. Questa vittoria deve diventare seconda natura dell’uomo. Dobbiamo realizzarla innumerevoli volte, perché divenga natura, perché il dono christico divenga nostra realtà.

Una serie di eventi pesanti caratterizzano il periodo attuale: nuove prove, nuovo sacrificio, nuova richiesta di superamenti. Nella richiesta del sacrificio qualcosa insiste con potere trascendente: occorre intuire questo linguaggio. V’è un segreto per rispondere integralmente a tale istanza: irraggiare il massimo Amore verso gli esseri, la massima pazienza, la massima comprensione, la massima compassione, l’infinita tenerezza. È la medicina vera, perché attinge al Cuore del Mondo e giunge al cuore di ogni essere. L’occhio di Luce si apre perché lo sguardo superi il limite terrestre e penetri folgorante l’essenza degli enti: per giungere al cuore delle cose, al cuore degli esseri. Il programma da svolgere per queste ore, queste urgenze, è attingere di continuo l’Amore là dove scaturisce da un Assoluto perenne.


(da una lettera dell’aprile 1977 a un discepolo)

http://www.larchetipo.com/2012/gen12/accordo.pdf


sabato 13 ottobre 2012

La fiducia per saltare nell'ignoto

I Tarocchi Zen di Osho
29. Fiducia


Non sprecare la tua vita per qualcosa che ti verrà comunque portato via. Fidati della vita. Solo se hai fiducia puoi lasciar cadere le tue conoscenze, solo in quel caso puoi mettere in disparte la mente. E, grazie alla fiducia, qualcosa di immenso si schiude. Allora questa vita non è più una vita comune, diviene colma di Dio, straripante.

Quando il cuore è innocente e le mura sono scomparse, ti trovi unito all'infinito. E non puoi venir ingannato: nulla ti può essere portato via. Ciò che ti può essere sottratto, non merita di essere conservato; e perché mai dovresti temere che ti venga portato via ciò che non ti può essere sottratto? Non è possibile che ti venga sottratto; non puoi perdere il tuo vero tesoro.

Osho The Sun Rises in the Evening Chapter 9


Commento:

È tempo di essere un saltatore bungee, senza corda! È questa qualità di assoluta fiducia, libera da qualsiasi riserva o da reti segrete di sicurezza, che il Cavaliere d'Acqua ci richiede.

Se riusciamo a fare questo balzo e a entrare nell'ignoto, anche se l'idea ci terrorizza a morte, veniamo colti da un senso di allegria travolgente. Allorché possiamo portare la nostra fiducia al punto di compiere un balzo quantico, non facciamo alcun piano elaborato, né grossi preparativi. Non diciamo: "Adesso confido di sapere cosa fare, per cui sistemo le mie cose, faccio la valigia e mi preparo a partire". No, saltiamo semplicemente, a stento pensando a ciò che accadrà poi. Ciò che conta è il balzo, e l'eccitazione che genera allorché scendiamo in caduta libera nel cielo vuoto.

Tuttavia, la carta dà anche un segnale di ciò che ci attende dall'altra parte: un dolce benvenuto in un ricco letto di petali di rosa... Andiamo!


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