sabato 28 novembre 2009

Come stai?


C'è una domanda molto comune che le persone usano rivolgersi e che, proprio per il suo carattere rituale, di regola viene percepita come una semplice forma di cortesia. Ad essa solitamente si risponde in maniera evasiva, con formule altrettanto di circostanza. La domanda è: "Come stai?"

E' una domanda che merita più considerazione. Prova a portela: Come stai? Come stai proprio adesso, in questo preciso momento? Prenditi un istante e prova a osservare con calma il tuo corpo e la tua mente: sei davanti al monitor, gli occhi puntati a leggere con qualche sforzo queste parole sullo schermo luminoso, una mano appoggiata sul mouse, le dita pronte a cliccare... Forse la spalla e il collo sono contratti, la schiena un po' incurvata, il respiro corto... E probabilmente la prospettiva di leggere un testo che da qui si prospetta lungo (su Internet, poi, dove il tempo è denaro!) suscita in te una sottile tensione, un'oscillazione tra la volontà di proseguire la lettura e la tentazione di rimandarla a un momento di maggior freschezza, saltabeccando via in cerca di qualcosa di meno impegnativo.

Niente di sorprendente: piccoli stress di questo tipo non sono per nulla rari, nel corso di una giornata qualsiasi - non parliamo poi di stress ben maggiori... Raro è invece che qualcosa o qualcuno intervenga con un break a farceli notare mentre li stiamo vivendo. Del resto, perché dovremmo perdere tempo in simili futilità?
Una storiella zen racconta di un uomo su un cavallo: il cavallo galoppa veloce, e pare che l'uomo debba andare in qualche posto importante. Un tale, lungo la strada, gli grida: "Dove stai andando?" e il cavaliere risponde: "Non so! Chiedi al cavallo!".

C'è qualche somiglianza tra questa storia e la nostra: anche noi stiamo cavalcando un cavallo, non sappiamo dove stiamo andando e non ci possiamo fermare. Il cavallo è la forza dell'abitudine che ci spinge in una certa direzione, senza che noi si possa fare niente: corriamo sempre, e correre diventa il nostro modo di vivere. Spesso siamo così indaffarati che ci dimentichiamo cosa stiamo facendo e persino chi siamo. Persi in mille preoccupazioni, rimpianti, paure, sogni a occhi aperti, ci dimentichiamo di guardare e apprezzare le cose che ci circondano, le persone che amiamo, finché non è troppo tardi. Quella che sto vivendo, pensano molti di noi, non è la mia vita vera: quella appartiene al passato, a quando ero giovane, oppure è rimandata a quando avrò più denaro, o una posizione migliore, una casa più grande, la laurea, una fidanzata, un figlio... E nel frattempo viviamo come in un'eterna parentesi, immersi in una bolla di sofferenza opaca di cui neppure ci rendiamo conto, convinti che le condizioni attuali non consentano alcuna vera felicità.

Anche quando abbiamo del tempo libero, non sappiamo come entrare in contatto con ciò che sta succedendo dentro e fuori di noi. Così accendiamo il televisore, prendiamo in mano il telefono, sfogliamo una rivista, apriamo Internet, qualsiasi cosa pur di sfuggire a noi stessi. Combattiamo tutto il tempo, anche durante il sonno. Dentro di noi c'è la guerra, ed è facile che questo faccia scoppiare una guerra con gli altri.

Cambiare questo stato di cose è possibile, se lo vogliamo. La prima cosa che dobbiamo imparare è l'arte di fermarsi: fermare i pensieri, le abitudini, le emozioni forti che ci condizionano. La paura, la disperazione, la rabbia e il desiderio possono essere fermati adottando uno stile di vita più lento, più consapevole. La consapevolezza ci mette in grado di riconoscere la forza dell'abitudine ogni volta che si manifesta. "Ciao, forza dell'abitudine, so che sei lì!". Senza aggressività, senza combattere: se solo le sorridiamo, perderà molta della sua carica. La presenza mentale è l'energia che ci permette di riconoscere la forza delle nostre abitudini e impedisce loro di dominarci e di farci soffrire.

In oltre due millenni di storia, le tradizioni del buddhismo hanno messo a punto alcune semplici pratiche che, se inserite nella nostra giornata, possono allenarci a rimanere in contatto con il momento presente, con la vita che si svolge proprio adesso, piena di bellezze e meraviglie: un neonato, un fiore, una nuvola, una stradina sassosa, il sole che sorge nel cielo... Possiamo essere molto felici, se solo siamo consapevoli di ciò che sta davanti a noi.


Come stai, adesso?






- Ho trovato questo testo nel sito Essere Pace e ho voluto riportarlo qui, come una sorta di presentazione di questo blog.
Credo che possa essere una buona accoglienza per chiunque passi di qui, per scelta o per "caso", e si soffermi a leggere qualcosa e a meditarci su. Buon viaggio e buona vita. Namaste -



5 commenti:

Anonimo ha detto...

Qualche giorno fa, Beatrice, sei anni,figlia di mio fratello e mia cognata, si è seduta per terra a gambe incrociate, ha unito le prime due dita delle mani, ha chiuso gli occhi e mi ha chiesto:"Zia, conosci questa cosa?".
Le ho risposto: "Sì, si chiama meditazione, e la faccio spesso".
"M'insegni zia?".
Ed abbiamo meditato insieme, dopo averle fornito un paio di brevi indicazioni.
Poi mi ha ringraziato per averle insegnato, e le ho detto "Non ti insegno nulla. Ti aiuto solo a far rivivere ciò che è già in te".

I tempi sono maturi se i bambini di sei anni sentono il bisogno di meditare. Ho amiche con nipotine di sette-nove anni che esprimono lo stesso bisogno.
Questi bimbi speciali, Indaco, Cristallo, Arcobaleno, sono i detentori di conoscenze antiche, e sono venuti a portare la loro saggezza in questo Pianeta squilibrato.
Siamo tutti qui per lo stesso compito: alzare la vibrazione della Terra, partecipare alla Grande Trasformazione, osservare e coadiuvare il Lavoro della Luce.

Per questo saluto con Gioia la nascita di questo nuovo blog: gli Entronauti troveranno uno spazio in cui esprimersi, la musica e le immagini adatte per i loro corpi sottili, dei cuori con cui condividere tutto ciò.
Con l'obiettivo comune del nostro impegno:
con la Luce, per la Luce.
OM NAMAHA SHIVAYA

Eli Shakti Om

oscillator ha detto...

Che bello Eli!
Ci sei anche tu! :)
Abbracci!

Eli ha detto...

Sì, Oscillator,
sono ubiqua come vedi:-D
E ti abbraccio.

Anonimo ha detto...

anche io sono passato da qui... e mi ha fatto molto bene

:)

eli ha detto...

ciao ho appena perso mia madre ...che dire ?

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