domenica 1 gennaio 2012

Meditazione e Azione – Swami Sivananda



L’uomo che medita in una grotta, nell’Himalaya, trova difficile agire nel mondo. Non può meditare nei piani superiori di un edificio situato al centro di una città. Similmente, l’uomo che vive nel mondo trova difficile rimanere in un luogo solitario. Ambedue non hanno una mente bilanciata. Sono entrambi imperfetti; hanno uno sviluppo unilaterale. Chi può meditare in un ritiro solitario per sei mesi, e lavorare sinceramente nel mondo per altri sei mesi, è uno yogi ideale, un uomo perfetto. È il karma yogi ideale. È veramente un uomo forte, che si è sviluppato integralmente. Nulla può turbare la sua mente, neanche quando è posto in certe condizioni sfavorevoli e in cattivi ambienti.

Se uno ha praticato il pratyahara (il ritiro dei sensi dai loro oggetti) può ritirare la sua mente, come la tartaruga ritira i suoi arti sotto la conchiglia. Nessun suono può disturbare la sua mente. Il tuono di un cannone, il rumore dei camion e dei carri per strada non possono fare alcuna impressione nella sua mente. Egli è praticamente morto al mondo, ma internamente è davvero molto attivo. Così può mutare un’attiva città in una grande foresta. Ma chi non possiede pratyahara o concentrazione troverà una grande città anche in mezzo a una fitta foresta. Gli aspiranti dovrebbero sempre osservare e mettere a prova la mente; dovrebbero cercare di mantenere un perfetto equilibrio. La vera meditazione dà un’immensa forza interiore. Se uno non può realizzare questa forza e pace interiore, sicuramente vi è qualche errore nella sadhana o nella meditazione. Costruire castelli in aria, cadere nel sonno, rimuginare, e altri stati negativi della mente, non devono essere scambiati erroneamente per samadhi o meditazione. Gli aspiranti inesperti e impreparati fanno sempre di questi errori e vengono ingannati.

Soltanto una minoranza microscopica è adatta per la piena e profonda meditazione. La stragrande maggioranza all’inizio deve combinare meditazione e attività. Quando il sadhaka sarà veramente avanzato nella meditazione, lentamente potrà rinunciare all’azione.


– da “La pratica del Karma Yoga” di Swami Sivananda


2 commenti:

Anonimo ha detto...

sono infelice e depresso piango e mi dispero a causa di una situazione creata da un fratello che sta male. Non vorrei occuparmi di lui ma per egoismo e per mia mamma lo faccio anche a distanza . ogni istante del giornoe della notte penso a questa stiazione Non voglio piu' che esista . Un fratello che non ho mai amato e che mi ha dato sempre tanta sofferenza . Recito nam-myoho-renge-kyo per egoismo pensando che la situazione possa sbloccarsi.
Nessuno vuole mio frtaello e nemmeno io e mi sento in colpa. Vorrei risolvere la situazione ma subito. Sono innamorato ma anche il mio amore subisce questa mia depressione . Non voglio che questa situazione esista . non vorrei occuparmi di mio fratello ho voglia solo di andare via . chiedo aiuto alle istituzioni ma sono insensibili , burocratiche ..le comunità fanno mille problemi e io mi sento frustrato e anche umiliato . Non voglio piu' occuparmi di lui ma come posso? Voglio essere felice e che tutto vada bene . Voglio il mio amore al mio fianco sempre .
Ho paura del futuro
chiedo aiuto e consigli
richimichi2003@yahoo.it

Anonimo ha detto...

l'infelicità la depressione e la disperazione arrivano quando ti senti solo e impotente contro il mondo. quando quello che credi giusto per te non corrisponde a quello che credi giusto per gli altri e questo porta sofferenza.
quella sensazione di serenità che provi quando la tua anima sta facendo quello che vuole e come vuole e lo fa senza fare del male a nessuno è rara, l'egoismo porterebbe a occuparsi di se stessi cercando di ottenere la felicità fregandosene di chi e cosa ti circonda..... ma sarebbe una felicità forzata e non so come si chiama...
il mio consiglio è fare quello che puoi a modo e tempi tuoi, senza rinunciare all'amore per colpa di chi a detta tua ti ha sempre procurato sofferenza.
Recitare mantra per sbloccare la situazione... è un modo come pregare e aspettare che qualcunaltro risolvi i nostri problemi.... non c'è modo migliore di meditare con se stessi per trovare la serenità e la pace necessaria per vivere a sto mondo di merda e agire noi per risolvere le situazioni come meglio possiamo stando bene con noi stessi per primi.

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